La «presunta epidemia» di disturbi dello spettro autistico (ASD)

Claudio Coscarella, Amalia Prenzato, Giulia Vanni, Ambra Cravero, Elisa Casini, Alice Mastrofrancesco, Martina Brizzi, Chiara Niccolai

Questo lavoro è la seconda parte di un precedente studio epidemiologico sulla incidenza delle Diagnosi di Spettro Autistico (ASD) nei quinquenni 2009/2013 e 2014/2018. Il campione è relativo alla coorte dei 2.301 nati nell’Isola d’Elba nel decennio considerato. L’incremento esponenziale evidenziato in relazione ai primi anni 2000, dovuto all’evoluzione dei paradigmi nosologici introdotti dal DSM-5, all’aumento generalizzato dell’informazione mediatica sull’Autismo e al varo di programmi settoriali di assistenza, appare essersi stabilizzato su valori di media di 1/82 nati/anno con ampie oscillazioni. Si registra un aumento di incidenza maggiore, con valori più che raddoppiati, nella popolazione residente di etnia non italiana. Le politiche sanitarie sono sempre più orientate a razionalizzare e ridurre le risorse dei servizi preposti. Così una diagnosi precoce potrebbe essere non seguita da programmi di riabilitazione tempestivi e adeguati.

DOI
10.14605/AUT2132302

Keywords
Epidemiologia dei ASD, Epidemiologia dei disturbi del neurosviluppo, Epidemia dei DSA, Sensibilità e Specificità della diagnosi di ASD, Servizi Sanitari Territoriali per i ASD.

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