Innovare per includere, includere per innovare

Alessandro Antonietti, Cristina Panisi, Elena Ramella, Roberta Sala

Un articolato complesso di ricerche psicologiche indica che certe condizioni critiche per l’inclusione sociale — come quelle caratterizzate da neurodiversità — si associano a elevati livelli di creatività. Perché allora non valorizzare il potenziale creativo dei soggetti neurodiversi per l’ideazione di strumenti, percorsi, interventi e iniziative di inclusione innovativi? In genere le azioni inclusive sono pensate da agenti esterni, ma chi meglio di chi vive in prima persona le condizioni di fragilità, disagio e disabilità può conoscere i propri bisogni? Se a questa esperienza diretta si accompagna, come nel caso della neurodiversità, la propensione per forme divergenti di pensiero e la disponibilità a immaginare situazioni alternative a quelle attuali, spunti, suggerimenti e idee nuove possono provenire proprio dai destinatari stessi delle azioni di promozione dell’inclusione. Nel contributo viene descritto un modello che porta a individuare le modalità con cui il potenziale creativo dei soggetti neurodiversi a rischio di esclusione può essere riconosciuto e valorizzato. Si suggeriscono strumenti e strategie per coinvolgere queste categorie di cittadini in processi partecipativi di co-costruzione delle soluzioni innovative per dare risposta alle difficoltà e alle sfide che essi devono fronteggiare.

DOI
10.14605/AUT2032201

Keywords
Creatività, Innovazione, Co-progettazione, Neurodiversità, Autismo.

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