Nuove prospettive per l’inserimento lavorativo di persone con autismo

Cinzia Raffin

Partendo da una prospettiva enattiva, si ipotizza che sia un peculiare approccio senso-motorio e affettivo al mondo che avvia la traiettoria neuro-evolutiva atipica delle persone con disturbi dello spettro autistico (Autism Spectrum Disorder – ASD). Un percorso in cui le caratteristiche core dell’autismo non appartengono tanto all’individuo né tantomeno sono linearmente determinate dalle sue condizioni, quanto piuttosto sono frutto della sua interazione con l’ambiente naturale e sociale. Come l’ambiente ha avuto un ruolo centrale nell’ontogenesi dell’autismo, così continua ad essere l’ambiente la barriera più ostativa all’inclusione della persona con ASD adulta, e ciò si riflette anche in ambito lavorativo. Si prospetta l’idea che alla base dei fallimenti delle politiche del lavoro per persone con ASD (meno del 20% di persone stabilmente occupate in Europa) vi siano dei bias superabili solo attraverso una revisione culturale del concetto di inclusione. Si presenta infine un modello in sei step per l’inserimento lavorativo di una persona con ASD in una azienda di mercato e si lancia una proposta divergente per il futuro: l’azienda autistica, portando ad esempio una realtà che già si avvicina a tale modello.

DOI
10.14605/AUT2012205

Keywords
Autismo, Enazione, Lavoro, Inclusione, Diritti.

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