Intervento precoce su 208 bambini svedesi in età prescolare con Disturbo dello Spettro Autistico

Elisabeth Fernell, Åsa Hedvall, Joakim Westerlund, Lotta Höglund Carlsson, Mats Eriksson, Martina Barnevik Olsson, Anette Holm, Fritjof Norrelgen, Liselotte Kjellmer, Christopher Gillberg

Secondo gli studi precedentemente condotti, nei bambini con Disturbi dello Spettro Autistico (Autism Spectrum Disorders – ASD) l’intervento precoce è in grado di migliorare gli esiti della terapia. Molti di questi studi hanno previsto prove controllate randomizzate. Lo scopo del presente studio è stato quello di valutare l’esito della terapia degli ASD tramite un’ampia ricerca naturalistica. 208 bambini di età compresa tra i 20 e i 54 mesi, con diagnosi clinica di ASD, sono stati trattati e monitorati con metodo naturalistico per un periodo di due anni. Sono stati considerati rappresentativi tutti i bambini in età prescolare con una diagnosi di ASD della Contea di Stoccolma, con l’eccezione di quelli con disturbi multipli molto gravi. Questi soggetti sono stati suddivisi in tre sottogruppi cognitivi: 1) con disabilità intellettiva; 2) con un ritardo dello sviluppo; 3) con un funzionamento intellettivo normotipico. I dati sul tipo e l’intensità dell’intervento sono stati raccolti prospetticamente in modo sistematico. Gli interventi sono stati classificati in: a) Analisi Comportamentale Applicata (Applied Behaviour Analysis – ABA) intensiva e b) intervento mirato non intensivo, sempre basato sui principi dell’ABA. I bambini sono stati valutati in modo completo da un team di ricercatori prima dell’inizio dell’intervento e due anni dopo. Quale variabile primaria degli esiti è stata considerata la variazione dei punteggi compositi delle Vineland Adaptive Behavior Scales al momento della conclusione dello studio (T2) rispetto al momento dell’ammissione (T1). Il team di ricercatori è stato mantenuto all’oscuro riguardo al tipo e all’intensità degli interventi operati. Sul numero totale originario dei soggetti, 198 (il 95%) hanno continuato a seguire lo studio per tutti i due anni previsti e, di questi, 192 hanno ricevuto punteggi compositi completi nelle scale Vineland sia in T1 che in T2. Nel periodo di due anni, i punteggi compositi hanno fatto registrare un aumento, che è stato ottenuto dal sottogruppo con funzionamento cognitivo normotipico. Invece, non è stata rilevata alcuna differenza significativa tra i gruppi oggetto di intervento intensivo e non intensivo. La variazione individuale è stata considerevole, ma nessun bambino si è dimostrato «senza problemi» al follow-up di T2. I nostri dati, pertanto, non sostengono la tesi generale secondo cui i bambini con un ASD beneficino maggiormente dei programmi di intervento ABA rispetto a quelli meno intensivi o mirati, sempre basati sull’ABA.

DOI
10.14605/AUT1731901

Keywords
Disturbo dello Spettro Autistico, intervento precoce, esito, Vineland Adaptive Behavior Scales, Studio naturalistico.

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