Fenotipo cognitivo-comportamentale nel Disturbo di Apprendimento Non Verbale

Michele Poletti, Paolo Stievano

Il modello del Disturbo di Apprendimento Non Verbale (DANV) descrive quadri clinici caratterizzati da difficoltà di apprendimento dovute a deficitari processi cognitivi di tipo non verbale. Il modello proposto da Rourke (1987; Rourke et al., 2002) evidenzia i principali punti di debolezza di questi bambini: percezione tattile, percezione visiva, coordinazione psicomotoria e adattamento alle situazioni nuove. Questi deficit primari portano a deficit secondari e terziari, che influenzano negativamente alcune aree di apprendimento e di funzionamento psicosociale. Da un punto di vista comportamentale, infatti, i bambini con DANV manifestano disturbi esternalizzanti (iperattività, inattenzione, oppositività) nell'infanzia e in età scolare, i quali tendono ad attenuarsi con l'adolescenza, periodo in cui esordiscono disturbi internalizzanti, quali ansia e depressione. Il modello del DANV viene qui discusso presentando un caso clinico che permette di evidenziare i punti di forza e di debolezza del relativo ipotetico fenotipo cognitivo-comportamentale.

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