Le parole per dire autismo

Flavia Caretto, Pietro Cirrincione

Il presente articolo prende in considerazione diversi contesti — quello pubblico e dei media, la letteratura specialistica, il linguaggio dei professionisti, il linguaggio comune e quello delle persone coinvolte — per sostenere l’idea che il modo in cui si parla di autismo determina inclusione o emarginazione, incide, da un punto di vista sociale, sulle politiche sociali ed economiche nei confronti dell’autismo e, dal punto di vista delle persone coinvolte, determina il modo in cui la tematica viene personalmente affrontata e il modo di sentire e di comportarsi verso il proprio e l’altrui autismo. Viene presentata una proposta di adozione di un linguaggio accettabile, adeguato e rispettoso.

Keywords
Autismo, condizione, linguaggio accettabile, rappresentazione sociale.

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