Dai desiderata all’atteso realizzabile: un esempio di buone prassi per il monitoraggio della riabilitazione nell’autismo

Melissa Zecchin, Silvia Busti Ceccarelli, Maria Enrica Sali, Riccardo Pascuzzo, Elisa Mani, Massimo Molteni

Fondamentale per rilevare il cambiamento che avviene a seguito di progetti riabilitativi è disporre di procedure e strumenti utili al rilevamento dell’efficacia e dell’appropriatezza della cura. Uno strumento che possiede alcune delle caratteristiche richiamate è la Goal Attainment Scaling (GAS). Si tratta di un metodo di valutazione personalizzato e finalizzato a monitorare e verificare i progressi in ambito riabilitativo attraverso la stesura di obiettivi ben definiti e centrati sul paziente. Il presente studio si pone la finalità di valutare l’adeguatezza della GAS come strumento guida per la pianificazione, il monitoraggio e la verifica dell’intervento riabilitativo intensivo di breve durata, in bambini con una diagnosi di Disturbo dello Spettro dell’Autismo. I dati raccolti confermano che la GAS si rivela consona e appropriata sotto più punti di vista: (1) presenta una correlazione statisticamente significativa con i punteggi ottenuti alla scala Clinical Global Impression – Improvement Scale (CGI-I), ampiamente utilizzata in ambito clinico; (2) lo strumento permette di ottenere un buon equilibrio tra difficoltà dell’obiettivo e possibilità di raggiungerlo. Infine, dal confronto tra i T-Scores di due gruppi di pazienti raccolti temporalmente a distanza di tempo, si osserva che il clinico più formato all’utilizzo dello strumento migliora anche la capacità di individuare e disporre procedure utili all’obiettivo clinico. Dai risultati emerge dunque che la GAS può rappresentare un buono strumento per rilevare il cambiamento riabilitativo fondando le sue radici teoriche e di costrutto su un passaggio clinicamente rilevante: dai desiderata all’atteso realizzabile.

DOI
10.14605/AUT1832005

Keywords
GAS, ASD, CGI, Misure di outcome, Riabilitazione.

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