I commenti verbali relativi all’immagine corporea sono feedback che l’individuo riceve circa il proprio aspetto fisico ed includono sia le critiche sia gli apprezzamenti nei confronti del corpo e dell’apparenza (Herbozo & Thompson, 2006a). Sono espressi a livello interpersonale e risultano associati sia a insoddisfazione corporea sia a disturbi alimentari (Neumark-Sztainer & Haines, 2004; Thompson, Heinberg, Altabe, & Tantleff-Dunn, 1999). Varie ricerche hanno dimostrato come i commenti negativi e le prese in giro possano influenzare il livello di soddisfazione per il proprio corpo e la tendenza ad adottare comportamenti alimentari a rischio (Bailey & Ricciardelli, 2010; Donovan, Spence, & Sheffield, 2006; Mousa, Mashall, Al-Domi, & Jibril, 2010; Paxton, Schutz, Wertheim, & Muir, 1999; Slater & Tiggemann, 2011). Oltre ai feedback negativi che una persona riceve, anche quelli positivi possono influenzare la percezione del proprio corpo e i livelli di soddisfazione corrispondenti, sebbene la natura di tale relazione risulti ancora da chiarire (Bailey & Ricciardelli, 2010; Herbozo, Menzel, & Thompson, 2013; Herbozo & Thompson, 2006a, 2006b, 2009). Le ricerche sui feedback positivi presentano, infatti, risultati contrastanti; alcune hanno mostrato come la frequenza di commenti positivi circa il peso, la forma e l’aspetto fisico generale sia associata ad un’immagine corporea maggiormente positiva e a livelli più elevati di autostima (Herbozo & Thompson, 2006b; 2009). Tuttavia, Calogero, Herbozo e Thompson (2009) hanno evidenziato che ricevere frequenti complimenti circa il proprio aspetto possa associarsi a più elevati livelli di insoddisfazione e all’attuazione di pratiche di controllo del proprio corpo; questo tipo di commenti potrebbe, infatti, rendere più saliente la percezione dell’individuo di essere oggetto di valutazione da parte di altri e spostare il focus della sua attenzione sull’aspetto esteriore.

Molte ricerche hanno dimostrato come i pari rappresentino una fonte importante di commenti circa l’apparenza, espressi attraverso varie forme (Keery, van den Berg, & Thompson, 2004; Matera, Nerini, &Stefanile, 2013a; Shroff & Thompson, 2006; Thompson et al., 2007; van den Berg, Thompson, Obremski-Brandon, & Coovert, 2002). Un ruolo importante è rivestito, inoltre, dai feedback forniti dai familiari. Nel contesto della famiglia, commenti verbali e critiche circa l’immagine corporea rappresentano una realtà diffusa in grado di influire sullo sviluppo d’insoddisfazione corporea e sulle abitudini alimentari a rischio (Kluck, 2010; Rodgers, 2012); i commenti negativi circa l’aspetto fisico provenienti dai familiari risultano inoltre associati a bassa autostima, interiorizzazione dell’ideale di magrezza e depressione (Menzel et al., 2010). Studi longitudinali suggeriscono come le prese in giro circa il peso espresse dalla famiglia durante l’adolescenza si mantengano nel tempo e siano associate a disturbi alimentari in età adulta (Eisenberg, Berge, Fulkerson, & Neumark-Sztainer, 2011, 2012).

All’interno del contesto familiare risulta importante non solo l’influenza dei genitori ma anche quella dei fratelli e delle sorelle, in grado di incidere sullo sviluppo e sulla crescita individuale, in quanto pari che condividono una realtà di vita quotidiana (Conger & Kramer, 2010). Fratelli e sorelle rappresentano preziose fonti di informazioni circa il più ampio contesto sociale. È interessante osservare come sia i fratelli sia le sorelle giochino un ruolo rilevante nel plasmare l’immagine corporea nella popolazione femminile, sebbene in modo diverso: le sorelle, infatti, alimentano e accrescono la consapevolezza e l’importanza attribuita alla magrezza all’interno della società, ricevendo le stesse pressioni sociali per raggiungere standard di magrezza desiderabili; i fratelli forniscono invece informazioni circa ciò che è considerato attraente per i maschi (Deater-Deckard, Dunn, & Lussier, 2002; Schaefer & Blodgett Salafia, 2014).

Sebbene non numerosi, gli studi condotti sull’influenza di fratelli e sorelle nella sfera dell’immagine corporea e dei comportamenti alimentari mostrano risultati interessanti. Schaefer e Blodgett Salafia (2014) riportano che l’influenza di madri, padri, coetanei e fratelli sia significativamente associata a insoddisfazione corporea in ragazze adolescenti. Dal recente studio di Lev-Ari, Baumgarten-Katz e Zohar (2014) emerge anche come il confronto tra la propria immagine corporea e quella della sorella o dell’amica più intima possa avere un’influenza negativa sul livello di soddisfazione mostrato per il proprio corpo e sulla spinta alla magrezza. Keery, Boutelle, van den Berg, e Thompson (2005) evidenziano come le giovani che riportano di essere oggetto di prese in giro da parte di un fratello o di una sorella presentano maggiore insoddisfazione corporea e comportamenti bulimici rispetto a coloro che non ricevono questo tipo di feedback.

La Verbal Commentary on Physical Appearance Scale (VCOPAS)

Numerosi strumenti sono stati sviluppati per la misura dei feedback negativi e del teasing da parte di fonti diverse, quali la Perception of Teasing Scale (POTS, Thompson, Cattarin, Fowler, & Fisher, 1995) e la Feedback on Physical Appearance Scale (FOPAS; Tantleff-Dunn, Thompson, & Dunn, 1995). Tali strumenti, sebbene ampiamente utilizzati, tralasciano di cogliere la frequenza con cui la persona riceve commenti positivi. Per colmare tale lacuna, Herbozo e Thompson (2006a) hanno sviluppato e validato la Verbal Commentary on Physical Appearance Scale (VCOPAS), volta a misurare non solo le critiche cui si è sottoposti, ma anche i feedback positivi. La versione finale dello strumento è composta da 21 item articolati in tre sottoscale: commenti negativi relativi a peso e forma (Negative Weight and Shape, NWS; 9 item), commenti positivi relativi a peso e forma (Positive Weight and Shape, PWS; 5 item) e commenti positivi relativi all’apparenza in generale (Positive General Appearance Subscale, PGA; 7 item). La scala totale e le tre sottoscale hanno mostrato buona coerenza interna (NWS: α = .89; PWS: α = .84; PGA: α = .75) e attendibilità test-retest (NWS: r = .78; PWS: r = .91; PGA: r = .87). Risultano, altresì, buone la validità convergente, discriminante e incrementale. La scala è stata utilizzata con successo nello studio delle influenze dei commenti riguardanti l’apparenza su immagine corporea e comportamenti alimentari nella popolazione femminile (ad es.: Bailey & Ricciardelli, 2010; Calogero et al., 2009; Herbozo et al, 2013; Herbozo & Thompson 2006b). Recentemente la VCOPAS è stata validata anche con la popolazione maschile, mostrando buona validità e attendibilità (Schuster, Negy & Tantleff-Dunn, 2013). Una versione in francese della scala, composta da 18 item, ha mostrato, inoltre, buone proprietà psicometriche (Rousseau, La Roque, Gasperini, & Valls, 2014). Sebbene la VCOPAS sia stata costruita per misurare i feedback circa l’apparenza espressi dai pari, essa si presta ad essere modificata per cogliere i commenti provenienti da altre fonti. Carriere e Kluck (2014) hanno modificato la scala al fine di misurare i feedback ricevuti dal partner (VCOPAS-P); tale versione presenta una struttura trifattoriale analoga a quella della scala originale, alta coerenza interna e buona validità convergente.

Obiettivo della ricerca

Dall’analisi della letteratura emerge il ruolo che i commenti negativi e positivi hanno sullo sviluppo dell’immagine corporea e sul comportamento alimentare. Emerge inoltre l’importanza di analizzare con attenzione l’influenza che i commenti di fratelli e sorelle possono avere in questo ambito, con particolare attenzione alla popolazione femminile; per far ciò si rende necessario disporre di strumenti adeguati, che permettano di misurare i feedback sia positivi sia negativi provenienti da tali figure. Uno dei pochi strumenti disponibili a tale fine sembra essere la VCOPAS, che si è dimostrata valida e attendibile con vari target e che si presta a essere modificata per considerare fonti diverse.

Sulla base di tali considerazioni, l’obiettivo del presente studio è quello di predisporre una versione della VCOPAS in modo da renderla adatta alla rilevazione dei feedback sull’apparenza provenienti da fratelli e sorelle (Verbal Commentary on Physical Appearance ScaleSiblings, VCOPAS-S). Ci si propone, inoltre, di analizzare la struttura e le proprietà psicometriche della scala nel contesto italiano. Saranno dunque analizzate la struttura fattoriale dello strumento e la sua attendibilità in termini di coerenza interna con un campione di giovani donne aventi almeno un fratello o una sorella; sarà inoltre valutata la validità convergente della scala analizzandone le relazioni con uno strumento utilizzato per misurare i feedback sull’apparenza ricevuti dai familiari e con scale volte a rilevare i livelli di insoddisfazione corporea. Si intende, infine, evidenziare eventuali differenze nella frequenza dei commenti ricevuti in coloro che hanno solo fratelli, solo sorelle o entrambi.

Metodo

Partecipanti

Hanno partecipato alla ricerca 161 giovani donne di età compresa tra i 18 e i 30 anni (età media = 22.89, DS = 2.85), residenti per il 92% nel centro Italia, per il 5% nel nord e per il 2% nel sud o nelle isole (l’1% non fornisce questa informazione). Per quanto attiene al grado di istruzione, il 3% ha completato la scuola media inferiore, l’82% ha un diploma di scuola media superiore, l’11% ha conseguito la laurea e il 4% la laurea magistrale. La maggior parte delle partecipanti sono studentesse universitarie (89.40%); il 9.30% svolge un’attività lavorativa, mentre alcune (1.20%) sono disoccupate. In gran parte sono nubili (92.50%), alcune coniugate o conviventi (7.50%). L’indice di massa corporea medio – calcolato usando l’autovalutazione del peso e dell’altezza fornita dalle partecipanti (kg/m2) – è risultato pari a 21.11 (DS = 3.08). Il 39.80% delle partecipanti ha dichiarato di avere solo fratelli, il 31.70% solo sorelle, mentre il 28.60% ha riferito di avere sia fratelli sia sorelle.

Strumenti

Per la raccolta dei dati è stata predisposta una batteria volta a rilevare le seguenti variabili.

Commenti dei fratelli e delle sorelle sull’aspetto fisico. La Verbal Commentary on Physical Appearance Scale (VCOPAS; Herbozo & Thompson, 2006a) è composta da 21 item e misura i commenti circa l’apparenza fisica attraverso tre sottoscale: Negative Weight and Shape (NWS) per la misura dei commenti negativi relativi a peso e forma (9 item; per es. “Questo vestito ti fa sembrare grassa”), Positive Weight and Shape (PWS), per rilevare i commenti positivi relativi a peso e forma (5 item; per es. “Sei in gran forma”) e Positive General Appearance Subscale (PGA), per misurare i commenti positivi relativi all’apparenza in generale (7 item; per es. “Sei carina”). Ai partecipanti viene chiesto di indicare quanto spesso sono stati oggetto di tali commenti sulla base di una scala Likert a 5 punti (1 = Mai; 5 = Sempre). Herbozo e Thompson (2006a) riportano che le sottoscale hanno buona coerenza interna (α > .70) e buona attendibilità test-retest (r > .75); la scala ha mostrato anche buona validità convergente e discriminante.

Per validare la scala con riferimento ai commenti ricevuti da parte di fratelli e sorelle (VCOPAS-S), le istruzioni sono state opportunamente modificate: i partecipanti sono stati invitati a considerare i commenti ricevuti da parte di fratelli o sorelle negli ultimi due anni. Gli item sono stati presentati nello stesso ordine della VCOPAS, utilizzando la medesima scala di risposta.

Feedback sull’apparenza ricevuti dai familiari. È stata impiegata la versione italiana (Nerini & Massai, 2010) della Feedback on Physical Appearance Scale - Family (FOPAS-F; Tantleff-Dunn et al., 1995), una scala monofattoriale composta da otto item con risposta su scala Likert a cinque punti (1 = Mai; 5 = Sempre). Vengono valutati i commenti o i comportamenti dei familiari che possono essere interpretati come feedback negativi sul peso o su altri aspetti dell’apparenza fisica (ad es.: “Qualcuno dei Suoi familiari Le ha suggerito di vestirsi in modo diverso”). Anche nel presente studio la FOPAS-F ha mostrato buona coerenza interna (α = .79).

Insoddisfazione corporea. Per la misura dell’insoddisfazione corporea sono stati impiegati strumenti potenzialmente in grado di misurare sia la preoccupazione per il proprio corpo sia la distanza da un ideale.

Gli antecedenti e le conseguenze della preoccupazione per il proprio aspetto fisico e per il proprio peso sono stati misurati attraverso la versione italiana (Matera, Nerini, & Stefanile, 2013b) del Body Shape Questionnaire-14 (BSQ-14; Dowson & Henderson, 2001). La scala è composta da 14 item (ad es.: “Mi sono vergognata del mio corpo”), con modalità di risposta su una scala Likert a sei punti (1 = Mai; 6 = Sempre). Punteggi elevati indicano alti livelli d’insoddisfazione corporea. Ha una struttura monofattoriale con una buona validità ed elevata alpha di Cronbach (.93), risultando quindi un valido strumento per rilevare l’insoddisfazione corporea in giovani donne. Anche nel presente studio il BSQ-14 ha mostrato buona coerenza interna (α = .93).

Per quanto riguarda l’insoddisfazione corporea in termini di lontananza da un ideale, è stata impiegata la Contour Drawing Rating Scale (CDRS; Thompson & Gray, 1995), costituita da nove immagini rappresentanti il corpo femminile, ordinate su una scala a nove punti in relazione alla magrezza. Alle rispondenti è stato chiesto di scegliere la figura che secondo loro meglio rappresentava l’aspetto attuale (immagine reale) e quella che meglio raffigurava l’immagine che avrebbero voluto avere (immagine ideale). La differenza tra le due silhouette è stata utilizzata come indicatore dell’insoddisfazione corporea in termini di lontananza da un ideale di bellezza. Alti punteggi, in valore assoluto, indicano alta insoddisfazione.

Procedura

La versione inglese della VCOPAS è stata tradotta in lingua italiana e poi retro-tradotta in lingua inglese da una madrelingua del tutto estranea alla ricerca (Brislin, 1986). La versione originale e quella retro-tradotta sono state confrontate; nessuna discrepanza rilevante è stata trovata tra le due versioni, cosicché la versione italiana è stata considerata chiara, accurata e in grado di catturare il significato dell’originale. Le istruzioni sono state opportunamente modificate in modo da misurare i commenti ricevuti da parte di fratelli e sorelle (cfr. Strumenti). La versione definitiva della VCOPAS-S è stata somministrata, insieme alle altre scale, nelle principali biblioteche e aule di lettura dell’ateneo fiorentino. Alle partecipanti è stato chiesto di compilare un questionario in forma anonima, con la finalità di raccogliere informazioni circa la percezione dell’immagine corporea nelle giovani donne. La partecipazione alla ricerca è stata volontaria ed è avvenuta previa firma del consenso informato.

Analisi dei dati

Per valutare la struttura fattoriale della VCOPAS-S è stata effettuata un’analisi fattoriale esplorativa (Fattorizzazione dell’asse principale) con rotazione obliqua (Oblimin), verificando, preliminarmente, i prerequisiti della matrice di correlazione (indice Kaiser-Meyer-Olkin-KMO = .86) e la significatività del test di sfericità di Bartlett (χ2(210) = 2037.07, p < .001). Il numero dei fattori estratti è stato determinato in funzione dell’eigenvalue maggiore di 1.0. L’attendibilità delle sottoscale della VCOPAS-S è stata valutata attraverso l'alpha di Cronbach.

La validità convergente dello strumento è stata valutata analizzando le correlazioni tra i punteggi ottenuti dalle partecipanti nelle sottoscale della VCOPAS-S e nella FOPAS-F; è stata poi calcolata, attraverso regressione multipla, la capacità delle sottoscale della VCOPAS-S di predire i livelli di insoddisfazione corporea delle partecipanti misurati attraverso il BSQ-14 e la CDRS.

È stata calcolata la correlazione tra numero di fratelli/sorelle e frequenza dei commenti ricevuti; le partecipanti sono state poi suddivise in tre gruppi in base alla presenza di fratelli, sorelle o entrambi. È stata condotta l’ANOVA per evidenziare eventuali differenze tra gruppi con riferimento ai commenti ricevuti.

Risultati

In Tabella 1 sono riportate le statistiche descrittive relative ai 21 item della VCOPAS-S. Per ciascun item i valori di skewness risultano inferiori a 2 e quelli di curtosi inferiori a 7 (West, Finch, & Curran, 1995).

Tabella 1
Statistiche descrittive degli item della VCOPAS-S (N = 161)

Schermata 2015-11-17 alle 10.30.05

Dall’AFE emerge che la versione italiana della VCOPAS-S risulta articolata in tre fattori (eigenvalue dei fattori estratti in seguito a rotazione, rispettivamente, 5.07, 5.17, 3.90) che spiegano complessivamente il 55.52% della varianza totale. Come è possibile osservare dalle saturazioni fattoriali presentate in Tabella 2, tutti gli item saturano sul fattore corrispondente con valori superiori a .50. Tali risultati confermano l’articolazione della VCOPAS-S in tre sottoscale: Negative weight and shape (NWS), Positive weight and shape (PWS), Positive General Appearance (PGA), ciascuna delle quali mostra un’elevata coerenza interna (NWS, α = .92; PWS, α = .80; PGA, α = .90). La versione italiana della scala ricalca quindi la struttura della versione inglese. Mentre la NWS non risulta correlata in modo significativo né con la PWS (r = -.15, p = ns) né con la PGA (r = .05, p = ns), la correlazione tra la PWS e la PGA risulta piuttosto elevata (r = .61, p < .001).

Tabella 2
Saturazioni fattoriali degli item della VCOPAS-S (N = 161)

Schermata 2015-11-17 alle 10.30.39Nota. Fattore 1: Positive General Appearance (PGA); Fattore 2: Negative Weight and Shape (NWS); Fattore 3: Positive Weight and Shape (PWS).

Per quanto attiene alla validità concorrente, i punteggi ottenuti dalle rispondenti sia nella NWS sia nella PWS risultano significativamente correlati con quelli riportati nella FOPAS-F (NWS, r = .46, p < .001; PWS, r = -.20, p < .05). Non risulta invece significativa la correlazione tra PGA e FOPAS-F (r = -.11, p = ns).

Dall’analisi di regressione multipla (R2adj = .10, F (3,157) = 6.70, p < .001) emerge che sia la NWS (β = .25, p < .001) sia la PWS (β = -.22, p < .05) predicono in modo significativo l’insoddisfazione corporea delle partecipanti misurata attraverso il BSQ-14, mentre la PGA non sembra in grado di predire i valori riportati dalle partecipanti su tale scala (β = .06, p = ns). Per quanto riguarda, invece, l’insoddisfazione corporea misurata attraverso la CDRS (R2adj = .18, F (3,157) = 12.53, p < .001), tutte le tre sottoscale della VCOPAS-S risultano predittori statisticamente significativi (NWS, β = .20, p < .01; PWS, β = -.43, p < .001; PGA, β = .32, p < .001).

I punteggi riportati alle tre sottoscale del VCOPAS-S non risultano correlati in modo significativo con il numero di fratelli e sorelle (NWS, r = .15, p = ns; PWS, r = .04, p = ns; PGA, r = .03, p = ns). Dall’ANOVA emergono differenze significative nei punteggi ottenuti nelle tre sottoscale rispetto all’avere solo fratelli, solo sorelle o entrambi (Tabella 3).

Tabella 3
Differenze nelle tre sottoscale della VCOPAS-S in funzione del genere della fratria

Schermata 2015-11-17 alle 10.33.15Nota. NWS = Negative Weight and Shape; PWS = Positive Weight and Shape; PGA = Positive General Appearance. *p <. 05. **p <. 01. ***p <. 001.

Più precisamente, le partecipanti che hanno sia fratelli sia sorelle conseguono punteggi

significativamente più alti alla NWS rispetto a chi ha solo fratelli; se hanno, invece, solo sorelle ottengono un punteggio significativamente più elevato alla PWS rispetto a chi ha solo fratelli. Alla PGA le differenze significative riguardano tutti i gruppi considerati: le partecipanti che hanno solo sorelle raggiungono i punteggi più elevati, seguite da coloro che hanno sia fratelli sia sorelle e, infine, da coloro che hanno solo fratelli. L’avere delle sorelle appare quindi associato a punteggi più elevati in tutte le sottoscale della VCOPAS-S.

Discussione

I risultati mostrano complessivamente che la versione italiana della VCOPAS-S presenta buone proprietà psicometriche. La scala, somministrata a un campione di giovani donne con fratelli e/o sorelle, ha infatti manifestato una struttura fattoriale del tutto analoga alla versione inglese della VCOPAS (Herbozo & Thompson, 2006a). Le tre sottoscale in cui si articola, volte a misurare sia i commenti negativi (NWS) sia i commenti positivi verso peso e forma corporea (PWS) e verso l’apparenza in generale (PGA), risultano coerenti al loro interno. L’assenza di correlazioni statisticamente significative della sottoscala NWS con le altre due sottoscale suggerisce che i feedback negativi possano essere considerati concettualmente diversi da quelli positivi (Herbozo & Thompson, 2006a), confermando quanto i commenti ricevuti debbano essere considerati un costrutto multidimensionale del quale è necessario tenere presente le diverse sfaccettature. L’inclusione dei commenti positivi in una scala volta a rilevare i feedback circa l’apparenza fisica permette ai ricercatori di approfondire un ambito di studio che ha ricevuto scarsa attenzione in letteratura.

La versione italiana della VCOPAS-S ha mostrato, inoltre, buona validità convergente. I punteggi ottenuti alla FOPAS-F correlano positivamente con la sottoscala NWS e negativamente con la sottoscala PWS, mentre le correlazioni con la sottoscala PGA non risultano statisticamente significative. Ciò è in linea con i risultati ottenuti da Herbozo e Thompson (2006a), dai quali emerge una correlazione significativa tra i feedback relativi all’apparenza, rilevati attraverso la FOPAS, e i feedback circa il peso e la forma corporea, misurati attraverso le due sottoscale della VCOPAS.

I risultati delle analisi di regressione mettono in luce come i commenti negativi e positivi inerenti al peso e alla forma del proprio corpo siano in grado di predire i livelli di insoddisfazione corporea delle giovani donne (Herbozo & Thompson, 2006a; Rousseau et al., 2014); in particolare, maggiore è la frequenza dei commenti positivi ricevuti, minore è il livello di insoddisfazione sperimentata dalle partecipanti, mentre maggiore è la frequenza dei commenti negativi, più elevato è il livello di insoddisfazione. I commenti positivi sull’apparenza generale sembrano associati negativamente ad insoddisfazione corporea quando essa è misurata in termini di lontananza da un aspetto ideale, suggerendo come chi riceve feedback positivi sull’aspetto fisico sia più incline ad apprezzare la propria immagine corporea e a percepirla più vicina al proprio ideale.

In merito al ruolo rivestito dai commenti positivi, il presente studio contribuisce, inoltre, al dibattito circa la relazione che questi possono avere con la percezione del proprio corpo e i livelli di soddisfazione corrispondenti. In linea con Herbozo e Thompson (2006b; 2009) dai risultati emerge che i feedback positivi possono contribuire allo sviluppo di un’immagine corporea maggiormente positiva, piuttosto che aumentare la consapevolezza circa il proprio aspetto esteriore come oggetto di valutazione da parte di altri (Calogero et al., 2009).

Interessanti sono anche i risultati sulla frequenza dei commenti positivi o negativi ricevuti in funzione del genere della fratria. In particolare, avere sorelle sembra essere associato, per le giovani donne, a una maggiore frequenza di feedback riguardo al proprio aspetto. Tuttavia, non avendo a disposizione dati confrontabili per giovani uomini, non è chiaro se tale relazione è spiegabile in termini di genere della fratria (ovvero sono le donne ad avere una maggiore propensione a fare commenti sull’aspetto fisico rispetto agli uomini), o in funzione della concordanza tra il genere di chi riceve e di chi fa i commenti (ovvero le donne parlano dell’aspetto esteriore più con le sorelle che con i fratelli).

Lo studio presenta alcune limitazioni. In primo luogo, non sono state rilevate informazioni circa l’eventuale convivenza delle partecipanti con le sorelle o i fratelli dai quali dichiarano di aver ricevuto i commenti. Non sono state, inoltre, raccolte informazioni sulle abitudini alimentari delle partecipanti, sebbene la letteratura evidenzi la presenza di una relazione significativa tra feedback ricevuti e comportamenti alimentari a rischio; ricerche future potrebbero approfondire anche la relazione tra tali costrutti. Nello studio attuale i feedback di fratelli o sorelle sono stati misurati senza tenere in considerazione l’ordine di nascita, variabile che sarebbe opportuno indagare in futuro, così da coglierne eventuali implicazioni.

Da un punto di vista applicativo, la VCOPAS-S può essere utilmente impiegata in vari contesti, quali il counseling e la progettazione di interventi di prevenzione e di promozione della salute. Lo strumento può risultare utile per la rilevazione di fattori di rischio e di protezione rispetto allo sviluppo di insoddisfazione corporea in giovani donne. In particolare, i risultati ottenuti suggeriscono l’importanza di focalizzare l’attenzione non solo sulle critiche ricevute, quale fattore di rischio per l’insorgenza di insoddisfazione corporea, ma anche sull’apprezzamento da parte dei familiari, quale fattore di protezione.

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